Gli alunni della 1G della scuola secondaria di primo grado "V. Bilotta" hanno incontrato William Zullo, nipote di Antonio Somma, che ha condiviso con la classe le esperienze del nonno, partigiano e sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen.
La Giornata della Memoria si chiama così proprio perché è pensata per ricordare, per coltivare e facilitare il ricordo.
Ma a cosa serve ricordare? La memoria non è una cosa scontata, va allenata, trapiantata e tenuta sempre viva nella nostra vita quotidiana. Dimenticare significherebbe cadere negli stessi errori del passato. Trasmettere la memoria è la missione che siamo chiamati a compiere.
Gli alunni della 1G della scuola secondaria di primo grado Bilotta, hanno affrontato il tema della Memoria rivivendo le storie di loro coetanei attraverso le pagine di “Le Valige di Auschwitz”. Spesso, però, la Memoria rimane relegata tra i volumi di storia, lontana nel tempo e nello spazio animata da volti e nomi che per le nuove generazioni possono risultare anonimi. Antonio Somma, partigiano, francavillese d’adozione e sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen, ha permesso di dare un nome ed un volto alla memoria. William Zullo, nipote di Antonio Somma, ha incontrato gli alunni per condividere con loro la storia di un combattente per la libertà. Gli orrori del campo di sterminio, la volontà di vivere che non permette allo spirito di piegarsi. Le immagini evocate dal racconto di William Zullo hanno animato un vivace dibattito tra l’oratore e i ragazzi che hanno capito sino infondo la complessità di una simile esperienza. La vita nel campo, la liberazione e la difficoltà di tornare alla vita di sempre. Un incontro che sicuramente ha gettato il seme per una Memoria consapevole per generare una futura generazione di testimoni.