A Francavilla Fontana la prima sezione ad indirizzo didattico sperimentale nel metodo Montessori in una scuola dell’infanzia del 2° Istituto Comprensivo.
Maria Montessori, donna dalle mille doti (filosofa, pedagogista, dottoressa, designer, curatrice, progettista, femminista), attraverso il suo lavoro e i suoi testi, densi, profondi, completi, che guardano al bambino nella sua complessità e unità, ispirò, e continua ancora oggi a ispirare, educatori, genitori, dirigenti, e naturalmente, insegnanti del nido, della scuola dell’infanzia, di quella primaria e secondarie. Il suo contributo più importante fu quello di sensibilizzare gli adulti a cambiare il proprio sguardo verso l’infanzia.
Il bambino di Maria Montessori è una “persona” dotata di competenze da sviluppare in modo autonomo, che scopre se stesso e il mondo nel proprio ambiente educativo – un ambiente preparato – attraverso l’azione, accompagnato da un adulto attento, delicato, umile, paziente, responsabile, serio, attivo e curioso. Finalmente, questo anno scolastico, ricco di speranza e fiducia nel riportare la luce, oscurata dalla pandemia che ci ha colpito, segnerà, per un gruppo di bambini della scuola dell’Infanzia del plesso “G. Calò”, sezione “F”, l’inizio di un nuovo percorso educativo che noi insegnanti ci auspichiamo si concluda con l’istituzione, da parte del Ministero, di una sezione ad indirizzo didattico nel metodo Montessori. Le docenti Carone Giusy, Esposito Stefania e Saponaro Antonella hanno intrapreso questo percorso qualche anno fa, dopo una lunga e intensa formazione con la “Fondazione Montessori Italia” con l’intento di offrire ai bambini opportunità educative interessanti e stimolanti attraverso il lavoro delle loro piccole mani.
Punto di forza la tipologia della classe multi-età, alunni di tre, quattro e cinque anni che svolgono insieme esperienze educative altamente formative. Questa tipologia di classe caratterizza nel resto del mondo anche le scuole primarie e secondarie Montessori, mentre in Italia viene applicata solo nelle Case dei Bambini e in alcune scuole dell’Infanzia.
L’indicazione della Montessori di adottare questo tipo di classe in tutti i gradi del curriculum montessoriano nasce dalle osservazioni scientifiche della Dottoressa dei comportamenti dei bambini del rione San Lorenzo di Roma, raggruppati, per necessità, in un unico ambiente. La Montessori notò, infatti, che i bambini più piccoli, interessati e stimolati dalle attività svolte dai più grandi, apprendevano meglio e più velocemente dai compagni che dagli interventi introduttivi o esplicativi degli adulti, mentre i più grandi acquisivano maggiore padronanza e sicurezza del già appreso, proprio assistendo o spiegando ai più piccoli.
Oggi anche questa ennesima ed importantissima intuizione della Montessori è supportata dalla ricerca scientifica, che definisce “gradiente di apprendimento” il divario ottimale tra docente e discente: minore è il divario di conoscenza tra i due e più facile e migliore sarà l’acquisizione della conoscenza stessa da parte di chi apprende.
"Aiutami a fare da solo" è una delle pietre miliari dell’approccio pedagogico montessoriano.
Si basa sul presupposto che l’apprendimento avviene attraverso il movimento finalizzato, la sperimentazione in prima persona e l’esperienza diretta.
Il Bambino che fa da solo, impara, cresce e fortifica la propria autostima, perché acquisisce una delle consapevolezze più importanti che gli serviranno per tutta la vita: “io ce la posso fare!”
Aiutarli a fare da soli, significa quindi, per Maria Montessori, offrire ai bambini tutti gli strumenti educativi per sostenerli, per farli crescere senza forzare la direzione, per coltivare e far nascere un forte e sano senso di autonomia e autostima.
Il presupposto indispensabile per realizzare un percorso educativo montessoriano è la massima fiducia nell’interesse spontaneo del bambino, nel suo impulso naturale ad agire e conoscere. Se è posto in un ambiente adatto, scientificamente organizzato e preparato, ogni bambino, seguendo il proprio disegno interiore di sviluppo e i suoi istinti-guida, accende naturalmente il proprio interesse ad apprendere, a lavorare, a costruire, a portare a termine le attività iniziate, a sperimentare misurare e controllare le proprie forze.
Interesse, attività e sforzo sono i caratteri del lavoro spontaneo e autoeducativo nel quale il bambino si immerge con entusiasmo e amore, rivelando e costruendo le qualità superiori dell'uomo.
"Aiutami a fare da solo" non è uno slogan pedagogico, ma una domanda "scientifica" posta dalla natura stessa del bambino.
Elementi fondamentali, ai fini dell'applicazione della didattica differenziata Montessori, sono:
● l'ambiente;
● il materiale di sviluppo;
● l'insegnante.
L'ambiente
La scuola è un ambiente che deve accogliere bambini, con esigenze e interessi diversi, adatto al lavoro individuale o di piccolo gruppo, dove ognuno può lavorare, pensare, immaginare con i propri tempi e ritmi interiori e muoversi liberamente anche senza il diretto controllo dell’adulto.
L'ambiente scolastico diventa "ambiente di vita" nel quale i bambini sono gioiosamente impegnati al mantenimento dell'ordine, della pulizia, della bellezza: per questo deve essere commisurato alle loro personalissime esigenze, con oggetti e arredi proporzionati all'età e al corpo dei bambini stessi, al fine di consentire loro una disciplinata attività autonoma e di muoversi liberamente, come in un luogo aperto alle loro scelte e al loro lavoro.
Il Materiale di sviluppo
Il materiale montessoriano è ciò che consente al bambino di lavorare in piena autonomia e di scegliere liberamente la propria attività, nonché quello che gli consente di correggere da solo i propri errori.
L'insegnante
In questo contesto, il ruolo dell’insegnante è una figura di aiuto e facilitazione, di organizzatore e osservatore della vita psichica e culturale del bambino: egli sa costruire un ambiente suscitatore degli interessi che via via si manifestano e maturano nel bambino e agevola, con interventi opportuni, lo svolgimento del lavoro, pratico e psichico, a cui ciascun bambino va dedicandosi.
L'insegnante aiuta gli alunni nel loro processo di crescita, non li interrompe e non li corregge: se fornisce un aiuto ad un bambino, ciò avviene senza disturbare il lavoro e la concentrazione degli altri.